Di Daniele
Pace*
Premessa
Quando alcuni anni fa il giornalista Paolo
Barnard annunciò la sua opera maxima. “Il più grande crimine”,
rimasi esterrefatto ed espressi un’opinione personale molto netta
sulla superficialità del saggio, sia nelle conclusioni che nella
ricostruzione storica, definendolo un tema da terza media, anche
sprezzante verso tutti i cosiddetti “signoraggisti” che avevano
per decenni cercato di porre il problema della creazione monetaria
all’attenzione dell’opinione pubblica e che avevano invocato
l’aiuto del giornalista. L’inconcludente teorema (a mio avviso)
formulato qualche anno fa da Barnard oggi sembra aver coinvolto
alcuni sostenitori in un fanatismo esasperante che trova similitudini
negli integralismi più insensati necessari a mantenere in vita un
dogma.
Oggi potrei capire il perché di questo
fanatismo estremo che non ha le sue radici solo nel bisogno di
visibilità di un giornalista che in ogni sua dichiarazione si
dichiara vittima, ma soprattutto nella necessità di spacciare per
riforma monetaria una bislacca teoria di un miliardario americano,
per di più banchiere: il signor Warren Mosler [1]. Anzi
un banchiere in palese conflitto d’interessi con
qualsiasi riforma monetaria, considerando che da bravo banchiere è un
creatore di credito dal nulla ? E infatti proprio questo piccolo
particolare veniva sempre ed assolutamente omesso da MMT a chi si
avvicina al tema monetario. In ogni modo, anche con la derisione, la
creazione monetaria dal nulla operata dalle banche commerciali deve
essere negata, costi quel che costi, nonostante questa sia ormai
confermata da alcune banche centrali, da alcuni importanti quotidiani
finanziari e da molti economisti [2].
Ma
su questo torneremo dopo, andiamo con ordine, e vediamo prima le
superficialità del saggio, sia storiche che concettuali, analizzando
anche l’approccio al problema e la sua divulgazione.
Mosler
banchiere ed evasore ?
Quando
Barnard presentò il suo lavoro, disse di essere andato mesi in
America a studiare il sistema monetario, chiedendo numi a colui che
egli diceva essere considerato il massimo monetarista vivente (con
l’umiltà di un bimbo) [3],
Mosler, e ai suoi quattro colleghi. Innanzitutto questa affermazione
è un’opinione del solo Barnard, a quanto pare. Basta infatti fare
un giro su internet per trovare molte critiche alle “teorie” di
Mosler, ma soprattutto un gran silenzio. Gli economisti della Mosler
Economics sono poco considerati, non solo dal mondo accademico, fatto
che potrebbe essere considerato normale verso chi porta novità
importanti, ma anche da tutti i riformisti monetari.
MMT
infatti è conosciuta solo in Italia, e se ne trova qualche traccia
negli Stati Uniti. Per il resto del mondo non esiste, nonostante la
sua esistenza più che decennale.
Ma
fatto ben più grave dell’opinione di Barnard, è che fu omesso in
ogni modo il fatto che Mosler non era un “accademico”, ma un
miliardario banchiere la cui fortuna proviene proprio dal settore
speculativo che ha caratterizzato gli anni 90. Un miliardario con
potenti mezzi per fondare qualsivoglia istituto, fondazione o scuola,
tramite i quali professare i propri dogmi come se fosse uno degli
economisti più apprezzati al mondo. Ma basta scorrere il suo
curriculum [4] per
comprendere che di accademico in lui non vi è nulla se non la sua
laurea. Fin dalla laurea in economia, Mosler ha sempre lavorato per
le banche, sfruttando strumenti finanziari e fondi d’investimento
per svariati milioni e poi per se stesso, fino ad arrivare ad essere
azionista di maggioranza della Enterprise National Bank of Palm Beach
dal 1996 [1].
Questa notizia compare solo nel novembre 2012, scritta in sordina
alla fine del programma di MMT. [7]
Tutte
le sue pubblicazioni “accademiche” sono posteriori a quella data
e fatte in qualità di banchiere. Non un accademico che si è fatto
strada dunque a suon di sgomitate per pubblicare articoli e libri su
riviste e case editrici specializzate, ma un miliardario che con il
potere del denaro (creato dal nulla) ha potuto sponsorizzarsi, pagare
collaboratori e creare così correnti di pensiero ? Prima del 1996
era semplicemente un broker di banca, che come tutti i broker avrebbe
approfittato delle conoscenze finanziarie per accumulare capitali
tanto che sembra, come riportato dal New York Times [5],
sia stato citato dal IRS (Agenzia delle Entrate degli USA) per
elusione fiscale nel 2003, con una sua società, la AVM, attraverso
operazioni finanziarie su mutui finanziati anche dal governo. Secondo
il quotidiano newyorchese, le parti avrebbero raggiunto un accordo
anche se la cifra non viene rivelata, ma a giudicare dal volume
d’affari della AVM si dovrebbe trattare di milioni di dollari.
Curioso
inoltre che il profeta dell’uscita dall’euro abbia, nel suo
curriculum, tra i risultati conseguiti la creazione degli attuali
contratti euro swap futures (1982) [4]. Per finire anche
Mosler l’anno scorso si è presentato alle elezioni delle Isole
Vergini [6], paradiso fiscale dove risiedono delle sue
attività, probabilmente promettendo piena occupazione per tutti a
giudicare da alcune reazioni rintracciabili su internet.
Accademico
per denaro o accademico per merito? Vediamo intanto di capire la sua
grande opera, la MMT, la Modern Money Theory, o la Teoria Molto
Mediatica come la chiama un mio amico anche se io preferisco
chiamarla la Medieval Money Theory, e l’ho sempre considerata il
piano B dei banchieri in caso dovesse andargli male con l’euro. Ma
avevo torto, e gli ultimi sviluppi mi hanno fatto ricredere, potrebbe
anche essere un piano A. Ecco spiegato perché colui che si pensava
fosse un accademico, gira l’Italia in tour gratis come se non
avesse nulla da fare. In realtà è un banchiere che propone una
riforma monetaria in palese conflitto d’interessi.
MMT
1: non una riforma ma la spiegazione del vecchio modello FED a debito
?
Infatti
all’inizio, nella sua prima stesura, la MMT era improponibile.
Mosler e Barnard devono aver pensato che se gli italiani avevano
votato in massa Berlusconi per la sua promessa di un milione di posti
di lavoro, allora avrebbero potuto anche fargli passare una “riforma”
che non era nient’altro che la spiegazione di come funziona il
Federal Reserve System, con la sola differenza che i banchieri non
hanno nessuna intenzione di far fallire il paese con l’esercito più
potente del mondo e il grilletto facile. Sarebbe bastato porre ad
esempio la democrazia (?) statunitense, il grande American Dream (?)
dove tutto è possibile (basta non menzionare la mancanza di
assistenza sanitaria, le pensioni private, i 30 milioni di poveri e
tante altre cosette), e far credere agli italiani che la mano destra
avrebbe potuto creare denaro all’infinito e prestarlo alla mano
sinistra (ad interessi). Ovvero che sarebbe bastato fare una “moneta
sovrana” (termine esistente solo in Italia, mentre all’estero
questo tipo di moneta si chiama con il suo vero nome: valuta
nazionale che non significa di proprietà statale), con cui la banca
d’Italia avrebbe comprato all’infinito i titoli di stato. Questo
avrebbe garantito la piena occupazione e la soluzione di tutti i
mali. Vedremo poi in seguito di quale tipo di occupazione sembra
essere profeta il nostro Mosler. L’importante era mantenere un
dogma assoluto:
negare
ad ogni costo la creazione monetaria delle banche commerciali con cui
Mosler farebbe profitti (essendo un banchiere).
Ma Mosler e Barnard avevano sbagliato i conti,
dimenticando che l’Italia fu forse il primo paese al mondo a
nazionalizzare la sua banca centrale, e che di moneta di stato nel
nostro paese ce se ne occupava già dall’antica Roma. Per questo la
ricostruzione storica del saggio faceva risalire il misfatto a tre
ideologhi dei primi decenni del Novecento, e non come è in verità
alla lotta che da sempre accompagna la moneta fin dalla sua nascita.
L’arma di distrazione di massa fu già usata da Travaglio e
Santoro, quando colpevolizzarono Craxi e Berlusconi per il debito
pubblico. Fare i nomi dei pesci piccoli, ma mai mettere in
discussione un sistema. Servono i nomi dei colpevoli in modo che
arrivino i supereroi a salvare la patria. Un banchiere deve fare i
nomi, ma mai focalizzare l’attenzione sul problema strutturale. Ma
chi in Italia di sistema monetario mastica da anni non abboccò alla
farsa dei titoli acquistati dalla Banca d’Italia e non dai mercati,
o a quella del debito che diventa positivo e addirittura la ricchezza
dei cittadini insieme alle tasse. E così MMT si è ritirata a
studiare per trovare una formula che mantenesse il debito ma
nascondesse il potere delle banche.
MMT
2: come favorire le banche col modello inglese spacciandosi per
riforma monetaria
Alla fine del 2012, vista l’insostenibilità
della teoria MMT1, usciva il documento finale, quello che tentava in
tutti i modi di far passare questa “riforma” mantenendo lo status
quo del debito, delle tasse e la negazione della creazione del
credito da parte delle banche commerciali, il tema più caro a Mosler
in quanto banchiere creatore di denaro che non potrebbe certo
rinunciare alla sua fonte di privilegi. Non provate nemmeno in un
loro forum a pubblicare il bollettino della Banca d’Inghilterra ed
altri documenti ufficiali. Questa discussione non è ammessa. E lo si
capisce benissimo analizzando quanto scritto nel documento di
salvezza economica per le banche…ops…pardon…per il paese, della
MMT [7].
Un
documento poco trasparente che tenta di correggere alcune di quelle
che erano le forti obbiezioni alla MMT 1: L’emissione dei titoli di
stato, la spesa infinita a debito dello stato. La nazionalizzazione
del sistema bancario, e in particolare della Banca Centrale, e la
riserva frazionaria non sono pervenute, totalmente assenti.
Ancora una volta non una riforma monetaria, ma
l’utilizzo diverso del sistema del debito, stavolta a favore
direttamente delle banche commerciali (senza passare per banca
d’Italia). Stavolta il modello adottato è quello della Banca
d’Inghilterra, e quella che viene spacciata per riforma non è
altro che la spiegazione del modello inglese con qualche variante.
Inoltre
vi è da notare ancora il cambio dei significati delle parole, e
l’uso di altre parole in modo da far credere un concetto al posto
di un altro. Non viene quasi mai usata la parola emissione,
probabilmente perché saranno emessi solo i contanti in grado di
fornire le liquidità alle banche. Al suo posto viene usata la
parolaspesa: lo stato spende, non emette. Il debito
resta positivo, sotto il nome di deficit, parola che
indica una mancanza, e quindi una negatività già nell’etimologia
stessa. Questo per abituare i cittadini alla parola e farla sembrare
addirittura positiva.
Solo
una volta, quasi in sordina, compare la parola proprietà,
l’unica in grado di assicurare la sovranità monetaria, e questo
per tranquillizzare quanti non ancora convinti sono colpiti da
dubbio. Infine una chicca, tra le tante che cercano di richiamare
un’esclusività e una novità sul tema di cui Barnard si vorrebbe a
tutti i costi appropriare, oscurando così i tantissimi dibattiti
sulla moneta in corso da decenni; a pagina 9 compare la frase:
“Quindi preoccuparsi del fatto che lo Stato a moneta sovrana
possa esaurirla, cioè fallire, è come pensare che un professore di
matematica possa esaurire i numeri.”. Sostituite la
parola professore di matematica con ingegnere e
la parola numeri con chilometri e
avrete la conferma della volontà di plagiare ciò che scrisse Ezra
Pound.
Ma
se finora abbiamo giocato ma non troppo, quando si tratta di
banchieri, cerchiamo ora di capire dove MMT consentirebbe alle banche
commerciali di prosperare. Andiamo al primo passo.
1) La MMT prevede (pag. 13) che tutti i
depositi e i conti correnti siano convertiti in lire su richiesta del
titolare (punto 6), e che le tasse saranno applicate solo alle lire
(punto 2). in questo modo i cittadini per pagare le tasse saranno
costretti a far convertire i loro risparmi in lire dalle banche, ma
come numeri digitali. Ricordiamo che le banconote rappresentano solo
il 2% della massa monetaria, e vengono stampate dalla banca centrale
solo per rifornire di liquidità le banche commerciali.
Nonostante
MMT affermi che lo Stato prima spende e poi tassa, questa operazione
non è certamente praticabile nel cambio da euro a lira. Tutta la
massa monetaria infatti sarebbe elettronicamente convertita in lire,
e lo Stato tasserebbe una massa monetaria già esistente, e non una
nuova sua emissione da zero immessa sul mercato. Quindi in ogni caso
prima tasserà, e poi spenderà un denaro semplicemente convertito ma
già esistente e proveniente da un debito.
Ricordando che il 98% di quel denaro sarà
stato emesso dalle banche commerciali solo attraverso un prestito da
restituire, i cittadini quindi saranno tassati/privati del denaro che
dovranno comunque restituire al sistema bancario commerciale, e non
di un denaro ex nihilo proveniente da una nuova emissione esente da
debito.
2)
Se la partenza è sbagliata, la continuazione è ancor più nefasta.
Infatti MMT “drena” la liquidità attraverso le tasse per poi
spenderla di nuovo con la spesa pubblica. E come intende fare questo?
La
risposta è a pagina 20: “Il governo spenderà da ora in poi
semplicemente accreditando conti correnti del settore non-
governativo, i quali si trovano sempre presso i conti delle banche
presso la Banca d’Italia. Tutto il denaro speso dallo Stato si
accumulerà quindi nelle riserve delle banche presso la Banca
d’Italia, sulle quali riserve può essere pagato un interesse 0, o
poco più.”
Ecco
qui che non sarà lo Stato a creare la piena occupazione, né tanto
meno l’emissione di credito, ma il moltiplicatore monetario delle
banche commerciali a cui lo stato fornirà riserve illimitate a tasso
0%, alimentando direttamente i loro depositi detenuti in banca
d’Italia. Una manna dal cielo per le banche commerciali che non
dovranno più chiedere salvataggi in caso di difficoltà, ma solo
attendere la spesa dello Stato. Un affare colossale che porterebbe
l’Italia a funzionare esattamente come l’Inghilterra, con un
debito privato altissimo che ci costringerebbe a lavorare come bestie
e un debito pubblico molto basso dove però non saranno sicuramente
garantiti servizi efficienti, proprio come nel mondo anglosassone. Le
aziende private infatti non sarebbero finanziate direttamente dallo
Stato, ma attraverso i prestiti delle banche commerciali esattamente
come oggi. E come oggi saranno costrette ad inseguire un debito che
ripeterà il suo classico ciclo di espansione e contrazione per
effetto degli interessi e delle volontà dei banchieri. Questa non
sarebbe certo una riforma monetaria, ma l’applicazione di un
sistema depauperizzante già in atto a favore delle banche
commerciali, dove i titoli di stato da detenere in bilancio vengono
semplicemente sostituiti da una nuova valuta nazionale razziata ai
cittadini attraverso le tasse, dopo essere stata creata dal nulla
dalle banche stesse.
Piena
occupazione e stato sociale privatizzati?
Quali
saranno le conseguenze per lo stato sociale? Qui bisognerà vedere se
la tendenza sarà quella di allinearsi più all’Inghilterra o più
agli USA. La Gran Bretagna mantiene uno stato sociale di sussistenza,
con una sanità ai limiti della decenza e un sistema pensionistico di
pura sopravvivenza. Il sistema scolastico sembra aver perso ogni
speranza. Degli USA sappiamo tutto ormai, anche che si può morire
per una banalità se non si ha un’assicurazione sanitaria. Lo Stato
spenderebbe pochissimo per il wellfare, lasciando alle banche
commerciali la possibilità di creare masse infinite di denaro a
debito da ripagare. L’effetto devastante in Inghilterra sono orari
di lavoro legali fino a 60 ore a settimana (e in alcuni settori 72
ore), per salari oramai veramente bassi. I profitti scendono a causa
dei prestiti da ripagare da parte del settore privato, e di
conseguenza scendono anche i salari.
La
nuova schiavitù inglese sarebbe applicata anche agli italiani, cosi
come la privatizzazione del lavoro nei servizi dello Stato, già
avvenuta in tutto il mondo anglosassone. Questo sarà l’effetto di
quanto descritto a pag. 18 del documento:
“Punto
A. Il salario stabilito per il PLG (Programma di Lavoro Garantito)
sarà sufficiente per garantire una vita decorosa al lavoratore, ma
sarà lievemente inferiore allo stesso salario per la stessa
mansione, a tempo indeterminato [...] pagato dal settore privato.
[…]
Punto B. Inoltre, il PLG vorrà creare impiego in settori
che competano il meno possibile col settore privato […]
Punto C.
Soprattutto, l’uso del PLG deve essere transitorio, per permettere
ai lavoratori di passare il prima possibile a impieghi nel settore
non-governativo (privato) […]
Punto D Il settore privato
beneficerà notevolmente dal PLG anche perché potrà sempre assumere
lavoratori (dal settore governativo) [...] Ugualmente il settore
governativo beneficerà dal PLG poiché verranno a mancare in Italia
i mali sociali enormi della disoccupazione”.
Quindi lo Stato pagherà meno i lavoratori, per
farli confluire già formati al settore privato prima possibile.
Ovvero lo Stato rinuncerà ad assumere a tempo indeterminato,
lasciando ai privati la gestione di tutte le funzioni che prima
spettavano allo Stato. Ciò già succede in molti paesi e sta
portando ad una forte riduzione dei salari nel settore privato unita
ad un aumento dell’orario lavorativo a causa della saturazione dei
mercati e alla restituzione del debito privato da parte delle aziende
che spesso scaricano le loro esigenze sui costi dei prodotti. Gli
effetti più evidenti sono proprio in quei paesi che MMT vorrebbe
portare ad esempio: USA e Giappone, a cui possiamo aggiungere la Gran
Bretagna. Una fonte che non ha trovato però conferme, a nome John
Boyd [8], accusa Mosler di una cultura feudale per quel
che riguarda il lavoro, affermando che le sue teorie vorrebbero che
tutti lavorassero almeno 10 ore al giorno. Questo avviene già in
Inghilterra, a cui la MMT assomiglia paurosamente. Salari bassi (come
al punto A sufficienti ad una vita decorosa) e lunghi orari di
lavoro. Chi deciderà il salario decoroso? Il miliardario per ora non
ci ha fatto sapere quale sarebbe un salario decoroso, ma sembra che
nelle Isole Vergini lo abbiano intuito e non lo abbiano votato. [9]
Per
quel che riguarda l’inflazione poi, lo Stato non può intervenire
in alcun modo attraverso la leva monetaria, in quanto esso stampa
solo il 2% della moneta. In questo modo non ha nessun controllo
sull’inflazione, come sperimentarono gli inglesi all’epoca della
Thatcher perché le banche commerciali saranno libere di applicare i
tassi che preferiscono sui prestiti, pagando il denaro a tasso 0.
Affari
d’oro quindi per i banchieri che daranno il via ad una nuova corsa
all’oro per accaparrarsi le riserve fornite dallo Stato.
Emissione
monetaria, spesa o tassazione?
Nemmeno
l’emissione monetaria risulterebbe essere trasparente in MMT. La
teoria infatti parla di spesa, non di emissione, e non si comprende
quale denaro verrà speso. Infatti MMT mantiene la tassazione non per
“spendere”, ma per conferire valore alla moneta stessa,
scongiurare l’accumulazione del capitale e dare stabilità
all’economia (pag 27). Ma la tassazione non può in alcun modo
conferire valore alla moneta. Un sistema monetario risponde al
bisogno di una comunità di detenere uno strumento di misurazione per
lo scambio di beni e perciò è un fenomeno non economico ma sociale
e in quanto tale soggiace alla regolazione della legge come
fattispecie giuridica. La legge è la produzione di convenzioni, la
formalizzazione e regolazione di rapporti già esistenti. Il valore
si stabilisce per convenzione sociale da regolare con la legge
convenzionale, mentre la tassazione è solo uno strumento, per altro
discutibile, in un rapporto economico tra Stato e cittadino.
La
tassazione quindi è inutile per conferire valore alla moneta e
sottrae ricchezza al cittadino.
Ciononostante
essa finanzia lo Stato che la riutilizza per la spesa pubblica,
foraggiando le riserve delle banche commerciali. Esattamente come in
Inghilterra, vi sarebbe un’emissione molto bassa a vantaggio del
prelievo fiscale di denaro creditizio creato dal nulla dalle banche
commerciali. Il debito quindi si sposterebbe da pubblico a privato,
come avvenuto in Gran Bretagna, lasciando i cittadini ancor più in
balia delle banche, dalle cui volontà dipenderebbero tutte le
attività private, mentre quelle statali sarebbero ridotte.
Conclusioni
Purtroppo
un giornalista noto, a cui era stato chiesto più volte di dare voce
a un problema secolare e gravissimo riguardante l’emissione
monetaria e la sua proprietà, avrebbe inteso per egocentrismo e
propria visibilità, appropriarsi dell’esclusiva della verità,
stravolgendo la realtà e la storia per presentarsi come unico
paladino a salvezza della nazione ?
Nonostante
i numerosissimi lavori e documenti ufficiali già presenti, Barnard
ha ignorato tutti gli studi per creare una sua verità, con un suo
personale complotto da proporre e una sua personale “riforma” che
potesse essere diversa da quelle proposte finora? Perché ignorare la
storia delle colonie americane e della loro indipendenza fino a
Lincoln o a Kennedy?
Essendo
la moneta una cosa molto semplice, e l’unica riforma possibile
quella dell’emissione diretta da parte dello Stato di tutta la
massa monetaria ivi compreso anche il credito, Barnard ha deciso di
utilizzare il classico linguaggio astruso che i banchieri utilizzano
per nascondere la realtà ? E si è infatti rivolto ad un banchiere
multimiliardario, Mosler, che con il denaro si è ritagliato il suo
piccolo spazio da accademico, ma sempre nell’ambito dell’economia
classica del debito, da cui certamente nessun banchiere può uscire a
meno di non rinunciare ad un sistema che da secoli garantisce un
potere ed una ricchezza enormi sottraendola ai “comuni mortali” ?
Un
banchiere che ha iniziato la sua carriera sfruttando tutte le
storture del sistema, ivi compresa l’evasione di quelle tasse che
invece vorrebbe imporre agli italiani solo per fargli accettare una
moneta a debito, creata attraverso l’erogazione del credito delle
banche commerciali ?
Un
banchiere che non poteva certo presentare una vera riforma, che
togliesse alle banche quel potere di creare e appropriarsi della
proprietà delle nazioni? Un banchiere divenuto accademico che sembra
aver scatenato le ire di molti anche quando si è presentato alle
elezioni nelle Isole Vergini, a causa del suo intendere il lavoro
come un vero e proprio strumento schiavizzante feudale? [8]
MMT
non è una riforma monetaria e Mosler non è ne un riformatore, né
un accademico, ma un nuovo imbonitore americano che promette piena
occupazione mentre sfrutta un sistema consolidato? Un venditore di
fumo, con grosse potenzialità finanziarie e nessuna voglia di
rivelare quale sia la vera natura e funzione del denaro e a chi
appartenga la sua proprietà? È un caso che Auriti venga denigrato e
che ogni teoria che parli della riserva frazionaria sia definita una
bufala? Se fosse dichiarata la proprietà della moneta per Mosler si
parlerebbe di appropriazione indebita, e Barnard non solo perderebbe
tutta la sua visibilità, ma diverrebbe anch’esso un cameriere dei
banchieri ?
Accettereste
ancora l’ennesima riforma piovuta dall’alto del potere, una
riforma scritta da un banchiere? Non sarebbe il caso di chiarire
anche se Mosler ha o avrà degli interessi nel settore bancario
italiano ?
*Daniele
Pace, ricercatore indipendente e autore de “La Moneta dell’Utopia”
NOTE
[1] Warren
Mosler, Direttore e maggior azionista della Enterprise National Bank
of Palm Beach
(http://www.zoominfo.com/#!search/profile/person?personId=291628&targetid=profile)
(http://www.enbpb.com/2696/mirror/a_board.htm)
[2]
–Paul Tucker, vice-governatore della Banca d’Inghilterra,
conferma che:
“Le
banche creano prestiti semplicemente aumentando il conto corrente dei
clienti a cui prestano.
Cioè
fanno prestiti creando denaro.”
[Ben
Dyson, Positive Money.org.uk, All About the Money, part 1, min 10:45,
"...banks [make] loans by simply increasing the borrowings
customer’s current account… That is, banks [make loans] by
creating money.” (Paul Tucker), video you-tube
(http://www.youtube.com/watch?v=xGkAFDKbBzo&feature=player_embedded)]
-
Bollettino banca d’inghilterra terzo quadrimestre 2007
“Il
settore della creazione del denaro nel Regno Unito [e nel mondo, NdA]
è costituito dalle banche locali, inclusa la Banca d’Inghilterra,
e dagli Istituti di Credito Immobiliari”….“Il settore bancario
privato gioca il ruolo più importante nella creazione di denaro. Le
modifiche dei termini per i depositi influenzeranno la domanda di
moneta, mentre le variazioni dei termini per i prestiti avranno un
impatto sull’importo del credito bancario e quindi sull’offerta
della moneta”…”Quando le banche prestano, creano depositi dal
nulla per coloro che hanno preso in prestito il denaro”.
[Bollettino
della Banca
d'Inghilterra,(http://www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/qb0703.pdf)
pag
405, paragrafo "The money-creating sector" , “The
money-creating sector in the United Kingdom consists of resident
banks (including the Bank of England) and building
societies....”.... Pag 383, “…the banking sector
plays such an important role in the creation of money. Changes in the
terms for deposits will affect the demand for money, while changes in
the terms for loans will affect the amount of bank lending and hence
money supply....”
Pag.
337, “When banks make loans they create additional [bank] deposits
for those that have borrowed the money….”]
-
Sito ufficiale della Banca Centrale svizzera, pagina intitolata Le
Banche e la moltiplicazione della moneta:
“Le
banche ricevono il denaro dei risparmiatori per prestarlo ai
debitori. Con quest’attività di intermediarie del credito, le
banche creano nuova moneta. Ad illustrare questo meccanismo basta un
semplice esempio. Ammettiamo che un risparmiatore versi sul suo conto
in banca 20’000 franchi in banconote. Questo versamento non
modifica la quantità di moneta presente nel sistema economico.
Le
banconote non si trovano più in circolazione, bensì nella
cassaforte della banca.
I
20.000 franchi, tuttavia, sono accreditati sul conto del
risparmiatore.
Per
la banca non ha senso lasciare il denaro in cassaforte. Perché non
prestarlo, esigendo un interesse? Ecco che un’azienda ha bisogno di
denaro per un nuovo impianto elettronico. Con un credito, la banca le
presta 16’000 dei 20’000 franchi che il risparmiatore ha versato.
L’importo è accreditato sul conto dell’impresa. Cosa significa
questo per la quantità di moneta? Sul conto del risparmiatore
continuano a figurare 20’000 franchi. L’impresa debitrice dispone
di 16’000 franchi.
La
quantità di moneta è quindi aumentata di 16’000 franchi. Se ora
l’impresa si serve del credito per comprare nuovi apparecchi e il
venditore versa l’importo ricevuto in contanti sul proprio conto,
la banca ne cederà di nuovo una parte in credito. La quantità di
moneta aumenterà un’altra volta. In questo modo, la creazione di
moneta prosegue.”
Sito
ufficiale della Banca Nazionale Svizzera, Le banche e la
moltiplicazione della moneta,
- Martin
Wolf, Capo Editore del Financial Times e membro della Commissione
Bancaria
Indipendente
del Regno Unito:
“L’essenza
del sistema monetario contemporaneo è la creazione di denaro dal
nulla mediante i prestiti, spesso sconsiderati, erogati dalle banche
private”.
[Finalcial
Times – The Columnist, The Fed is Right to turn on the tap, 9
novembre, “The essence of the contemporary monetary system is
creation of money, out of nothing, by private banks’ often foolish
lending”.
(http://www.ft.com/cms/s/0/93c4e11e-ec39-11df-9e11-00144feab49a.html#axzz271kuVNBy)]
-
The Guardian 15 novembre 2011 … “Il denaro e’ stato
privatizzato con l’inganno” di Ben Dyson
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2011/nov/15/money-privatised-stealth
-
Financial Times 20 gennaio 2013…. “Lezioni pre-scolari per
banchieri”, dove si ribadisce la creazione monetaria dal nulla e si
consiglia ai lettori di leggere “Where does money come from” di
Richiard Werner, docente di economia a Southampton ed ex consulente
della banca centrale giapponese
(http://www.positivemoney.org/product/where-does-money-come-from/)
(http://www.ft.com/intl/cms/s/0/29fe03a0-5f41-11e2-be51-00144feab49a.html#axzz2V4HElnjv)
-
Financial Times 5 marzo…..” Linee guida della struttura
Monetaria” di Richard Werner
[4] Warren
Mosler biografia, The Huffington
Post (http://www.huffingtonpost.com/warren-mosler/)
[5] Articolo
New York Times I.R.S. Settles With 2 Firms Over a Tax-Avoidance Plan
(http://www.nytimes.com/2004/07/27/business/irs-settles-with-2-firms-over-a-tax-avoidance-plan.html)
[6] Messaggio
di Mosler per la sua candidatura
(http://www.wtjx.org/election/candidates/warren-b-mosler)
[7] MMT
programma (http://memmt.info/site/programma/)
[8] Archivio
e-Mail John Boyd
(http://www.mail-archive.com/neweconomics@googlegroups.com/msg00090.html)
[9] Mosler
FAQ Blog (http://faqwarren.wordpress.com/)
caro daniele hai straragione sull MMT piuttosto quanto alla moneta dell utopia penso vadano approfonditi i concetti di denaro,di variabilità d uso di fini di limiti e di misura (CANGIANTE E CMQ SEMPRE TENDENZIALMENTE MATERIALISTICA)prevedere la possibilità di annullamento valida ma come,per chi,da chi?;un bene quando è utile,utilizzabile,nocivo? chi lo puo stabilire ?e le scoperte?...credo che non tutto sia prevedibile o risolvibile;ma adattabile,modificabile proprio in quanto sociologia giuridica NON MATEMATIZZABILE ciao 336697358
RispondiEliminahttp://nicolasmicheletti.wordpress.com/risposta-a-daniele-pace/ prima di scrivere articoli inesatti, sarebbe bene studiare e capire, perchè se nel 2014 questo è il livello della cultura, siamo davvero in un palude
RispondiEliminaMosler, il sogno e l'incubo americano
Eliminahttp://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=79488
MMT: luci e ombre. Il banchiere che vorrebbe salvarci dalle banche?
http://www.sapereeundovere.it/mmt-luci-e-ombre-il-banchiere-che-vorrebbe-salvarci-dalle-banche/