Molto si è
detto in questi anni delle banche lussemburghesi Clearstream e
Euroclear fin dall'uscita del libro di Denis Robert “Soldi.
Il libro nero della finanza internazionale”[1].
Le due banche hanno sede in
Lussemburgo dove vige il più assoluto segreto bancario che sembra
aver reso vana qualsiasi inchiesta e indagine da parte di autorità e
giornalisti dopo la denuncia del free-lancer francese che per primo
ha portato alla luce l'attività di queste camere di compensazione
internazionali di proprietà di alcune banche con conti riservati e
inaccessibili.
Secondo la denuncia dell'ex
giornalista di Liberation, qui verrebbero “trattati” ingenti
capitali di multinazionali e banche nel più assoluto segreto,
occultando in questo modo ingenti profitti derivanti da operazioni
sospette, come ad esempio la creazione di credito dal nulla da parte
del settore bancario commerciale.
Secondo alcune fonti nei loro
conti correnti le due camere di compensazioni custodiscono più
di 10.000 miliardi di dollari, una cifra spaventosa che supera anche
l'aggregato monetario M3 segnalato dalla BCE.
Ma le due grandi banche e camere
di compensazione trattano anche titoli di stato, come risulta
evidente sia sul loro sito, che in quello di Banca d'Italia e del
Ministero dell'Economia italiano.
Sbirciando infatti a caso, alla
ricerca di documenti interessanti sui siti governativi e non, come
spesso capita ai ricercatori indipendenti, mi
sono imbattuto in due documenti legali del ministero riguardanti il
mercato internazionale dei Titoli di Stato, in cui le due banche
lussemburghesi sono indicate come passaggio quasi obbligato per la
negoziazione delle Securities
italiane nel mercato internazionale, visto che, pur citando eventuali
nuove camere di compensazione, Clearstream
e Euroclear
sembrano avere una corsia preferenziale.
Il
primo documento, dal titolo Programme
for the Issuance of Debt Instruments[2],
descrive un programma pluriennale di emissione di Titoli di Stato da
acquistarsi in valute estere del
valore di 80 miliardi di dollari, con scadenze fino al 2045. I
contribuenti italiani possono quindi mettersi comodi.
Il
documento, datato 19 dicembre 2014, oltre a menzionare i soliti
Dealer
incaricati dell'acquisto sul mercato primario (le maggiori banche
d'affari del mondo, quasi tutte straniere), menziona anche, e più
volte, le camere di compensazione di Clearstream
e Euroclear
come le banche nei cui conti correnti (temporanei) verranno
depositati titoli e valute nella negoziazione.
A pagina 7 del documento sono
infatti indicate alcune note, poi specificate nei termini del
documento, in cui si riassume il loro ruolo:
"Ogni Strumento Globale (definizione nel documento per
Titolo di Stato), che non è destinato a essere rilasciato in forma
di Nuova Strumento Globale (un "Classico Strumento
Globale" o "CGN"), come specificato nelle Condizioni
Definitive, sarà depositato alla o intorno alla data di emissione in
questione presso un depositario o un depositario comune per Euroclear
Bank SA / NV ("Euroclear") e / o Clearstream
Banking, société anonyme ("Clearstream, Luxembourg")
e / o per qualsiasi altro sistema di compensazione e ogni Strumento
Globale che è destinato a essere rilasciato in una Nuova
Strumento Globale (un "New Global Instrument" o
"NGN"), come specificato nelle Condizioni Definitive, sarà
depositato alla o intorno alla data in questione in un deposito in
comune per Euroclear e / o Clearstream, Lussemburgo."
Così
come nelle informazioni generali, a pagina 70, punto 2:
“The
Instruments have been accepted for clearance through Euroclear and
Clearstream, Luxembourg”
Nel
secondo documento, del 2013, una registrazione per la proposta di
vendita di 10 miliardi di titoli, appare anche la DTC[3]
negli
Stati
Uniti, altra camera di compensazione, una società privata.
Nel
sito ufficiale di Clearstream
invece troviamo un documento della Banca
d'Italia[4],
dove si indica la scelta della nostra banca centrale di affidare il
servizio di clearing nell'acquisto dei Titoli di Stato alla stessa
banca lussemburghese che nella pagina di accesso[5],
vanta anche la Deutche Bundesbank fra i suoi clienti.
Resta
da capire perché lo Stato italiano, utilizzi le due banche
lussemburghesi, coperte dal più rigoroso segreto bancario e molto
riservate, per la compensazione di Titoli di Stato che dovrebbero
invece essere trattati nella più assoluta trasparenza con i
cittadini e contribuenti, costretti a pagare tasse salatissime per
ripagare il debito nazionale.
*Daniele Pace, scrittore e ricercatore indipendente, autore de ”La Moneta dell'Utopia e il Complotto del Fruttivendolo”
Note
[1]
Soldi.
Il libro nero della finanza internazionale,
Denis
Robert
(http://www.macrolibrarsi.it/libri/__soldi.php)
[2] Programme for the
Issuance of Debt Instruments,
Ministero
dell'Economia
(http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/emissioni_sui_mercati_internazionali/Prospetto_base_semplificato_Medium_Term_Notes_2014.pdf)
[3]
Registration
Statement No. 333-152589,
Ministero dell'Economia
(http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/emissioni_sui_mercati_internazionali/Prospectus_Global_2013.PDF)
[4]
The Bank of Italy’s
securities lending programme,
Banca
d'Italia
(http://www.bancaditalia.it/media/comunicati/documenti/2015-01/cs-110515_en.pdf?language_id=1)
[5]
Deutsche
Bundesbank and Banca d’Italia lend securities via the Global
Liquidity Hub,
Clearstream
Web Site
(http://www.clearstream.com/clearstream-en/newsroom/deutsche-bundesbank-and-banca-d-italia-lend-securities-via-the-global-liquidity-hub/74352)