Sul Washington Post un commento al recente sondaggio dell’Università di Harvard, secondo cui la maggior parte dei giovani americani si dice contraria al capitalismo – cioè al principio fondante dell’economia americana. Solamente tra gli americani di 50 anni o più prevale una visione positiva del capitalismo. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, l’espandersi incontrollato di quella cosiddetta idea di libertà che è il capitalismo deve avere portato molti a un ravvedimento, perfino nel cuore stesso dell’impero. Non c’è ancora però una convergenza d’idee verso un sistema alternativo.
di Max Ehrenfreund, 26 aprile 2016
In ciò che appare come un rifiuto dei principi fondamentali dell’economia americana, un recente sondaggio mostra che la maggior parte dei giovani rifiuta il capitalismo.
Il sondaggio, condotto dall’Università di Harvard, è stato condotto sui giovani dai 18 ai 29 anni di età, e ha trovato che il 51 percento degli intervistati è contrario al capitalismo. Solo il 42 percento è a favore.
Non è tuttavia chiaro in che misura i giovani intervistati preferiscano un certo sistema alternativo. Solo il 33 percento dice di essere a favore del socialismo. Il sondaggio ha un margine di errore del 2,4 percento.
I risultati del sondaggio sono difficili da interpretare, hanno notato gli esperti. Il capitalismo può significare cose diverse per persone diverse, e la generazione dei più giovani, in generale, è certamente delusa dalla situazione attuale.
In altri termini, dire che la maggioranza dei giovani intervistati nel sondaggio dell’Università di Harvard non è favore del capitalismo significa dire che i giovani elettori di oggi sono più attenti ai difetti del libero mercato.
“La parola ‘capitalismo’ non significa più la stessa cosa di un tempo“, ha detto Zach Lustbader, dell’Università di Harvard e tra i ricercatori coinvolti nel sondaggio pubblicato questo lunedì. Per coloro che sono nati durante la Guerra Fredda, il capitalismo significava libertà dall’Unione Sovietica e da altri regimi totalitari. Per coloro che sono nati più recentemente, il capitalismo ha significato la crisi finanziaria, dalla quale l’economia globale non si è ancora completamente ripresa.
Un successivo sondaggio condotto su persone di tutte le età, ha trovato che anche gli americani più anziani sono in una certa misura scettici rispetto al capitalismo. Solamente tra gli intervistati con 50 anni o più si trova che la maggioranza è a favore del capitalismo.
Sebbene i risultati siano sorprendenti, i risultati del sondaggio dell’Università di Harvard sono in linea con altre ricerche recenti che mostrano ciò che gli americani pensano del capitalismo e del socialismo. Nel 2011, per esempio, il Pew Research Center già riportava che, in generale, i giovani tra i 18 e i 29 erano delusi e frustrati dal sistema del libero mercato.
In quel sondaggio, il 46 percento degli intervistati aveva un’idea positiva del capitalismo, ma il 47 percento aveva un’idea negativa — la domanda era posta in termini più ampi rispetto a quelli del sondaggio dell’Università di Harvard, nel quale si chiedeva invece esplicitamente se gli intervistati fossero a favore o meno del sistema. Riguardo il socialismo, il 49 percento dei giovani del sondaggio condotto dal Pew Research Centeraveva un’idea positiva, e solo il 43 percento aveva un’idea negativa.
Lustbader, giovane di 22 anni, dice che l’incupirsi dell’idea del capitalismo si vede dal modo in cui i politici parlano dell’economia. Quando i Repubblicani — un tempo i paladini della libera impresa — usano la parola “capitalismo” oggi, di solito è per lamentarsi del capitalismo clientelare, dice Lustbader.
“Oggi non si sentono più le persone di destra difendere le loro politiche economiche usando quella parola“, ha aggiunto.
Resta da capire se gli atteggiamenti dei giovani verso il socialismo e il capitalismo implichino che essi stanno rifiutando il libero mercato per principio o se esprimano più semplicemente un’ampio senso di delusione verso un sistema economico nel quale i redditi delle famiglie sono in calo da 15 anni.
Sulla domanda specifica su quale sia il miglior modo di organizzare l’economia, per esempio, le idee dei giovani sembrano contrastanti. Solo il 27 percento crede che il governo debba svolgere un ruolo maggiore nella regolazione dell’economia, secondo quanto riportato dal sondaggio di Harvard, e solo il 30 percento ritiene che il governo debba intervenire maggiormente per ridurre le disuguaglianze di reddito. Inoltre, solo il 26 percento ritiene che la spesa pubblica sia un metodo efficace per aumentare la crescita economica.
Ad ogni modo, il 48 percento degli intervistati ritiene che “la copertura sanitaria di base deve essere un diritto garantito ad ogni cittadino“. Il 47 percento è d’accordo con l’affermazione che “le necessità fondamentali, come l’alimentazione e l’alloggio, sono un diritto che il governo dovrebbe garantire a chi non è in grado di pagarseli da solo“.
“I giovani stanno dicendo che ci sono problemi e contraddizioni nel capitalismo“, ha detto Frank Newport, caporedattore di Gallup, quando gli abbiamo chiesto di commentare i dati. “Di certo non ho idea di cosa gli passi per la testa“.
John Della Volpe, capo sondaggista ad Harvard, è andato personalmente a intervistare un piccolo gruppo di giovani per capire più a fondo la loro opinione verso il capitalismo. Gli hanno risposto che il capitalismo è ingiusto ed esclude le persone anche quando queste si impegnano e lavorano duramente.
“Non stanno rifiutando il concetto,” ha detto Della Volpe. “Ciò che rifiutano è il modo in cui il capitalismo viene oggi praticato, è questo che non vogliono“.