Il parlamento inglese dibatte sulla creazione monetaria da parte delle banche commerciali (credito). BBC English version
Ieri mattina al
parlamento inglese si è
parlato della creazione monetaria attraverso il credito da parte
delle banche commerciali. Il dibattito è
stato molto lungo ed ha portato in evidenza quello che la scuola
auritiana dice oramai da molto tempo, e ha ribadito con il mio
intervento a Montegranaro. Le banche commerciali creano il 97% del
denaro attraverso il credito.
Purtroppo
nel dibattito non sono emerse alcune evidenze proposte dal compianto
professor Auriti molto tempo fa. Non si è
messo l'accento sul fatto che questa creazione rappresenta un debito
fondamentale per la società e che in questo modo il sistema bancario
si attribuisce la proprietà giuridica del denaro. Il discorso si è
comunque spostato molto
velocemente su argomenti interessanti, più che altro concernenti
l'opportunità di lasciare alle banche il potere di creare denaro in
considerazione dell'utilizzo che queste ne hanno fatto in questi
decenni, creando in particolare bolle speculative e crisi economiche.
Qualche accenno è
stato fatto anche sugli alti profitti derivati dalla creazione del
credito, mentre nella sua risposta il governo ha replicato con alcune
proposte di riforma per un maggiore controllo sulla destinazione del
credito, senza però mettere in discussione il sistema.
Nel
dibattito di ieri sono emerse tutti i limiti della riforma monetaria
promossa da Positive Money, che seppur fondata su un'attenta ricerca
sui meccanismi di creazione monetaria, non riesce ad uscire da una
visione puramente economista e ragionieristica, lasciando così
spazio alle classiche obbiezioni sull'opportunità da parte dei
governi di controllare questa creazione.
Come
auritiani sappiamo bene invece che non solo il governo dovrebbe
controllare l'emissione monetaria, ma che questa, essendo di
proprietà dei propri cittadini, deve legalmente appartenere al
portatore. Non è
questione di “opportunità”, ma di giurisprudenza, essendo la
moneta una fattispecie giuridica. La moneta e l'economia sono
fenomeni sociali da regolare con la legge convenzionale e finché non
si affronterà la questione giuridica i cittadini non potranno mai
godere della loro proprietà, così come l'economia non potrà essere
veramente libera fintanto che dovrà utilizzare un debito per
scambiare le proprie produzioni.
Nel
novembre dello scorso anno incontrai Ben Dyson per congratularmi per
il suo ottimo lavoro ma anche per evidenziare il passo successivo,
quello filosofico e giuridico compiuto già da Auriti, per rendere la
sua proposta realmente inattaccabile. Diamo tempo a Positive Money,
specialmente in considerazione dell'articolo di qualche anno fa
pubblicato sul The Guardian a firma proprio di Ben Dyson in cui si
titolava “Il denaro è
stato privatizzato con l'inganno”.
L'atto
di privatizzare è
esclusivamente giuridico, determinato da una volontà politica oggi
assente nelle proposte di riforma anglosassoni per una mancata
conoscenza della teoria del valore auritiana.
Ieri
si è
compiuto un piccolo ma storico passo nel parlamento inglese, sperando
che prima o poi quel titolo “Il denaro è
stato privatizzato con l'inganno” diventi tema di ricerca anche per
gli amici inglesi di Positive Money.
Daniele
Pace, autore de La Moneta dell'Utopia e Dialoghi con Auriti
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