lunedì 19 dicembre 2016

RAGGI, FAI QUALCOSA DI GRILLINO: MONETA LOCALE SUBITO


È sotto gli occhi di tutta l’opinione pubblica, in questi giorni, la vicenda che vede coinvolta la sindaca Raggi come sostenitrice del capo del personale capitolino Marra. La via d’uscita è la moneta locale


Di Daniele Pace
Al di là di ogni giudizio politico sulla vicenda Marra, finora la giunta a 5 stelle della capitale non ha ancora lasciato nessun segno tangibile della sua governance. La sindaca Raggi rivendica il suo operato in alcuni settori, come la revisione degli alloggi del comune e qualche risparmio qua e là, in un bilancio gravemente disastrato dalle giunte precedenti, di destra o di sinistra.
Ma per questo sarebbe bastato un semplice contabile, e in realtà dal movimento ci si attendevano ben altri provvedimenti, in particolare dopo le dichiarazioni in campagna elettorale concernenti le monete complementari.
Ci si aspettava, dalla giunta di un movimento che non si presenta come una semplice alternativa politica, ma come un futuro nuovo e realmente innovatore, degli atti di coraggio e cambiamento, se non anche rivoluzionari, rispetto alla stagnante politica della casta, sempre pronta a difendere gli interessi finanziari, cambiando tutto per non cambiare niente.
Di quell’atto di coraggio, quella grande innovazione, la rivoluzione monetaria romana, in realtà non si è più sentito parlare, mentre sarebbe servito, non solo a Roma, ma all’Italia tutta, un grande esempio di economia alternativa. Roma poteva essere la prima grande metropoli al mondo, ad avere una moneta locale ufficiale e gestita dal comune, a favore di tutti i cittadini e le aziende. E chi, se non il M5S, poteva essere il promotore migliore di una simile iniziativa, per garantire anche un futuro politico nella capitale al movimento. Sì, perché la scelta politica di una moneta locale, in apparenza azzardata, avrebbe in realtà garantito un futuro alla capitale e alla giunta stessa, grazie a 5 anni di governance, più che sufficienti, alla popolazione, a comprendere il significato e la portata di questa scelta. Perché la moneta locale è una scelta visibile, vincente e soprattutto istruttiva di quelli che sono le reali necessità di cambiamento e riforma necessari alle nazioni. La prima spallata ad un sistema finanziario e bancario obsoleto, medioevale, che di frena le innovazioni e il futuro, in un mondo il cui progresso non viene supportato dalla moneta pubblica, ma piuttosto frenato da quella privata. È come avere un Ferrari e farlo trainare da un mulo.
Ma oggi più che mai, la sindaca e la giunta, sono ancora in tempo per rivoluzionare l’Italia con l’esempio di una moneta locale romana gestita dal comune. Oggi, nel momento più basso della giunta a 5 stelle, non serve un contabile che gestisca il bilancio capitolino (certamente importante e da tenere in ordine), ma un gesto innovativo e coraggioso, un segno dell’impronta del movimento sulla politica italiana. Un’iniziativa nemmeno azzardata, visto che le monete locali complementari sono già, da decenni, sperimentate, strutturate e perfettamente funzionanti. Non c’è nemmeno da inventare qualcosa di nuovo, a parte il nome, visto che in questo campo ormai è stato tutto già progettato ed applicato. L’innovazione tecnologica ha portato le monete complementari locali a poter essere utilizzate anche attraverso le app sui telefonini. Le aziende sono pienamente coinvolte e possono utilizzare le camere di compensazione per ottenere molti vantaggi economici da riversare poi localmente.
Da un punto di vista burocratico, contabile e fiscale, è già tutto pronto. Basta guardare l’intervista a Paolo Tintori, portavoce e presidente di Rete di Mutuo credito, per comprendere come, da un punto di vista legale, non vi sia alcun ostacolo al coinvolgimento di comuni, aziende e cittadini, in una moneta complementare che possa dare maggior respiro all’economia locale, e una forte scossa ideologica alla nazione. E trattandosi di Roma, una delle maggiori capitali europee, l’esempio sarebbe osservato anche a livello internazionale.
Sappiamo già come contabilizzare e registrare fiscalmente le monete locali, sia per le aziende che per i comuni. Rete di Mutuo credito ha già più volte incontrato Guardia di FinanzaAgenzia delle Entrate e Camere di Commercio, delineando il funzionamento delle monete e ottenendo tutti pareri favorevoli. Se vi fosse ancora qualche dubbio, basti pensare all’ingresso delle banche, che sinceramente deploro, nella piattaforma Sardex. Ingresso da condannare, ma che dimostra però, qualora ve ne fosse ancora bisogno, l’assoluta legalità e fattibilità di una moneta locale su grande scala.
Roma potrebbe essere l’apripista per una moneta complementare nazionale, e anche un rilancio per una giunta uscita moralmente con le ossa rotte dalla vicenda Marra. Roma potrebbe rifare la storia d’Italia, se volesse. La sindaca Raggi si guardi bene l’intervista a Paolo Tintori qui sotto, chiami lui e il suo staff a lavorare per il Comune. Tutto è pronto per l’appuntamento con la storia, manca solo la volontà politica, quella volontà politica che ci si attende dal M5S per andare a questo appuntamento.
Daniele Pace, autore de La Moneta dell’Utopia

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