venerdì 21 novembre 2014

Il parlamento inglese dibatte sulla creazione monetaria da parte delle banche commerciali (credito). BBC English version (video)



Il parlamento inglese dibatte sulla creazione monetaria da parte delle banche commerciali (credito). BBC English version 


Ieri mattina al parlamento inglese si è parlato della creazione monetaria attraverso il credito da parte delle banche commerciali. Il dibattito è stato molto lungo ed ha portato in evidenza quello che la scuola auritiana dice oramai da molto tempo, e ha ribadito con il mio intervento a Montegranaro. Le banche commerciali creano il 97% del denaro attraverso il credito.
Purtroppo nel dibattito non sono emerse alcune evidenze proposte dal compianto professor Auriti molto tempo fa. Non si è messo l'accento sul fatto che questa creazione rappresenta un debito fondamentale per la società e che in questo modo il sistema bancario si attribuisce la proprietà giuridica del denaro. Il discorso si è comunque spostato molto velocemente su argomenti interessanti, più che altro concernenti l'opportunità di lasciare alle banche il potere di creare denaro in considerazione dell'utilizzo che queste ne hanno fatto in questi decenni, creando in particolare bolle speculative e crisi economiche. Qualche accenno è stato fatto anche sugli alti profitti derivati dalla creazione del credito, mentre nella sua risposta il governo ha replicato con alcune proposte di riforma per un maggiore controllo sulla destinazione del credito, senza però mettere in discussione il sistema.
Nel dibattito di ieri sono emerse tutti i limiti della riforma monetaria promossa da Positive Money, che seppur fondata su un'attenta ricerca sui meccanismi di creazione monetaria, non riesce ad uscire da una visione puramente economista e ragionieristica, lasciando così spazio alle classiche obbiezioni sull'opportunità da parte dei governi di controllare questa creazione.
Come auritiani sappiamo bene invece che non solo il governo dovrebbe controllare l'emissione monetaria, ma che questa, essendo di proprietà dei propri cittadini, deve legalmente appartenere al portatore. Non è questione di “opportunità”, ma di giurisprudenza, essendo la moneta una fattispecie giuridica. La moneta e l'economia sono fenomeni sociali da regolare con la legge convenzionale e finché non si affronterà la questione giuridica i cittadini non potranno mai godere della loro proprietà, così come l'economia non potrà essere veramente libera fintanto che dovrà utilizzare un debito per scambiare le proprie produzioni.
Nel novembre dello scorso anno incontrai Ben Dyson per congratularmi per il suo ottimo lavoro ma anche per evidenziare il passo successivo, quello filosofico e giuridico compiuto già da Auriti, per rendere la sua proposta realmente inattaccabile. Diamo tempo a Positive Money, specialmente in considerazione dell'articolo di qualche anno fa pubblicato sul The Guardian a firma proprio di Ben Dyson in cui si titolava “Il denaro è stato privatizzato con l'inganno”.
L'atto di privatizzare è esclusivamente giuridico, determinato da una volontà politica oggi assente nelle proposte di riforma anglosassoni per una mancata conoscenza della teoria del valore auritiana.
Ieri si è compiuto un piccolo ma storico passo nel parlamento inglese, sperando che prima o poi quel titolo “Il denaro è stato privatizzato con l'inganno” diventi tema di ricerca anche per gli amici inglesi di Positive Money.


Daniele Pace, autore de La Moneta dell'Utopia e Dialoghi con Auriti

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